Barranquilla è una città
della costa che si affaccia sul mar dei Caraibi ed è famosa per il
suo carnevale secondo, in America Latina, solo a quello di Rio.
Non ha altre attrazioni
particolari, tutto in effetti ruota attorno al Carnevale, quindi per
il resto dell'anno è una città portuale, tranquilla ma comunque
trafficata considerando che è la città più grande della costa e
che vanta uno dei porti più importanti della Colombia.
Il carnevale si svolge in
4 giorni prima del mercoledì delle ceneri. Anche se di fatto i
giorni sono molto di più perché c'è il precarnevale con
l'incoronazione della regina, la guacherna una sfilata notturna, il
carnevale dei bambini e la lettura del bando.
La maschera tipica è
Marimonda. Agli inizi rappresentava il barranquillero burlone e di
poche risorse. Per infastidire l'alta società un barranquillero creò
un travestimento con abito fatto di toppe, maglia e pantaloni alla
rovescia, la maschera con un gran naso fallico, delle grandi orecchie
ed un fischietto scandaloso che ridicolizzava i ricconi della città.
Oggi la maschera
rappresenta una persona giocosa e burlona.
Il carnevale comincia il
sabato, è la Batalla de las flores, con la sfilata dei carri e dei
ballerini capeggiata dal carro della regina del carnevale. La regina,
eletta annualmente dalla giunta direttiva dalla fondazione del
carnevale (Fundación del carnaval de Barranquilla), deve presidiare
il carnevale e fare in modo che venga rispettata l'unica legge
ammessa del carnevale “ballare e godere fino a che il corpo lo
sopporti”.
Il secondo giorno, la
domenica, è la parata del folclore e della tradizione dove sfilano
solo i ballerini che danzano, a piedi nudi sull'asfalto cocente, i
balli della tradizione.
Il terzo giorno è il
giorno della “parata fantasia” dove abiti di piume coloratissimi
sfilano insieme ai carri. Qui si mischiano alla tradizione balli
nuovi o di altri paesi come la samba, il reggaton e la musica
elettronica.
Il quarto giorno è il
giorno del funerale di Joselito Carnaval che simbolizza la fine delle
festività. Si dice che Joselito Carnaval resuscita il sabato del
carnevale e muore l'ultimo giorno, stanco e ubriaco per risuscitare
nuovamente l'anno successivo al prossimo carnevale.
Migliaia di persone
accorrono qui per il carnevale e dal pomeriggio fino al mattino la
gente si scatena tra musica, balli e bevute incontrollate. Si dice
che i costeños sanno come ci si diverte.
Il prossimo anno potrebbe
essere una meta da tenere in considerazione!!! Anche se occorre
prenotare già ora vista la grande affluenza che richiama il
carnevale.
Tra i personaggi famosi
nati in questa città viene ricordata Shakira che poco tempo fa con
Carlos Vives ha girato proprio qui il video del tormentone
dell'estate “La Bicicleta”. Tra i posti che si vedono nel video
c'è anche la nuova parte della passeggiata lungo il fiume che è
stata costruita nell'ultimo anno. L'obiettivo è di sfruttare e
risanare un'area abbandonata della città. E' molto carina ed è
piacevole quando c'è un po' di vento, anche se c'è ancora molto
lavoro da fare.
Barranquilla non poteva
che essere una delle nostre mete per una gita che è stata comunque
interessante perché fatta con una barrinquellera DOC, non famosa
come Shakira, ma perfetta come guida.
Siamo partiti da Bogotà
il venerdì sera, per la cronaca da Bogotà con l'aereo si impiega
un'ora e mezza circa.
Come sempre il cambio di
temperatura è notevole: si passa dalla fresca Bogotà alla caliente
Barranquilla.
Se siete fortunati potete
godere di un clima caldo ma ventilato con la favolosa briza
tipica della città. Peccato che la sera prima del nostro arrivo
avesse piovuto e il caldo con la brezza piacevole si era trasformato
in caldo afoso e umido. La solita fortunata! Chi mi conosce sa qual è
il mio livello di sopportazione del caldo, figuriamoci con afa.
Comunque non sto esagerando perché anche i locali che sono abituati
al caldo erano abbastanza “accalorati” e se un locale ti dice che
hace mucho calor es porque hace mucho calor” è veramente caldo.
Barranquilla è stata
edificata lungo il rio Magdalena, uno dei principali fiume della
Colombia, lungo 1538 km e che nasce nella cordigliera centrale delle
Ande. Percorre quasi tutto il paese da sud a nord.
Una delle cose
particolari, visto che la città non ha una rete di raccolta
dell'acqua piovana, è che ha alcune strade che letteralmente si
allagano, il livello di acqua arriva ad un'altezza tale che non è
possibile spostarsi con alcun mezzo. Le strade interessate dagli
arroyos (così si chiamano) si notano dal fatto che hanno dei
marciapiedi altissimi. Non ci credevo ma è davvero così, i
barranquillores però nella loro attitudine tutta costeña (cittadini
della costa) con tutta calma e tranquillità alla domanda come fate a
spostarvi, rispondono che aspettano che le strade siano nuovamente
percorribili.
In fondo...che problema c'è!?!?
La pioggia come ben si sa
in un clima tropicale non porta solo umidità ma consente il
proliferare di insetti odiosi come le zanzare.
Anche in questo caso chi
mi conosce sa quanto io sia amata dalle zanzare, e infatti d'estate a
tutti piace starmi vicino non solo per la mia frizzante simpatia ma
anche per la capacità di attrarre le zanzare fungendo da zampirone.
Siamo stati ospitati in
una finca (casa di campagna) appena fuori città, non ho fatto in
tempo di scendere dalla macchina con aria condizionata e sorprendermi
del caldo afoso che letteralmente una nuvola di zanzare mi ha
completamente ricoperta. Ovviamente avevo il repellente antizanzare a
portata di mano e, mentre lo cercavo disperatamente nella borsa
tentando di scacciarle via muovendomi come posseduta, queste hanno
banchettato a volontà.
Dopo essermi cosparsa di
litri di repellente finalmente ho potuto ammirare la casa.
La casa stuccata riluceva
alla luce delle lampadine e si rifletteva nella piccola piscina;
dalla terrazza si godeva il paesaggio dove al buio si vedevano le
luci delle strade del piccolo golfo.
La costruzione è su un
piccolo piano della collina dove sorge il pueblo de El Morro, piccolo
agglomerato di semplici casette basse circondate dalla strada in
terra battuta con tanto di chiesetta e piazzetta, che alla bisogna si
trasforma in un campo da calcio, sport preferito dei colombiani.
Le rotondità della
collina sono state appianate e sono stati eretti muri di contenimento
a ridosso della casa. Tutto costruito a mano, pietra dopo pietra e
mattone dopo mattone, dal mastro Norberto abitante del posto e eletto
custode-tuttofare della finca.
Norberto è un ometto
tutto nervi e muscoli, con la carnagione scura e lineamenti duri ma
sempre sorridente e gentile.
Il mattino seguente dopo
essermi cosparsa nuovamente di repellente, mentre tutti dormivano mi
sono goduta il paesaggio da un'amaca sulla terrazza sorseggiando un
ottimo caffè costeño.
Non si sa bene dove siano
le piantagioni di caffè sulla costa, ma, a detta di Diana, la nostre
ospite nonché guida, è puro caffè costeño.
Se fa così tanto caldo
in una città di mare dove si va? Al mare!!!
La spiaggia di questa
costa, a differenza di quella che si trova più a Nord nei pressi del
parco Tairona, è scura quindi l'acqua non offre quelle gradazioni
azzurre tipiche da cartolina dei Caraibi, dove sembra di nuotare in
un piscina, ma è comunque pulita e calda. Noi siamo andati sulla
striscia di costa a sud della città, località di Puerto Velero. Una
lingua di terra e sabbia che si allunga e curva sul mare formando un
piccolo golfo. Proprio quello che ammiravo dalla terrazza
sorseggiando il caffè.
C'era un po' di vento che
rendeva l'afa sopportabile e ci siamo sistemati sotto una delle
capanne costruite con pali in legno e ricoperte di foglie di palma.
Abbiamo pranzato con dell'ottimo pesce fresco alla piastra, pescato
la mattina dai pescatori della zona.
Delizioso.
Anche se i locali
affermano che il miglior modo di cucinare il pesce è fritto perché
ha più sapore... (su questo continuano a non convincermi) che c'è
di meglio di un pesce alla brace senza fronzoli? … de gustibus...
Dopo pranzo, ci ha
sopraffatto la stanchezza forse perché la sera prima ci siamo persi
in chiacchiere, fino alle 4 del mattino, sulla ormai gettonatissima
terrazza bevendo birra gelata, o forse perché le piña colada
sorseggiate come aperitivo, squisite, avevano fatto effetto.
Dopo la pennichella,
sistemati alla bene e meglio chi su un'amaca, chi su un lettino, chi
su una sedia, ormai a pomeriggio inoltrato abbiamo raccolto le
nostre cose per far ritorno alla finca e prepararci per la serata di
salsa.
Come in tutta la Colombia
non c'è rumba se non si balla.
Per evitare l'attacco
delle zanzare in uscita dall'auto abbiamo deciso di cospargerci di
repellente in auto... non è stata una grande idea perché non
essendo sincronizzati nelle aperture delle portiere le zanzare hanno
attaccato i più lenti … tra cui io.
Che molestia! Sono
riuscite a trovare spazi in cui non avevo diligentemente cosparso di
liquido ...
Prima di buttarci nella
rumba abbiamo fatto un giro nel trafficato centro della città e ci
siamo fermati a bere una birra rinfrescante al bar “la Troja”.
E' un locale tipico della
salsa, una vera istituzione a Barranquilla: una targa lo definisce il
patrimonio culturale e musicale dell'umanità. Nel locale vengono
servite solo bevande, principalmente birra, e la musica della salsa è
ad altissimo volume. Puoi alzarti e ballare da solo o in coppia tra i
tavoli o anche per strada fino al mattino.
Così dietro di noi sul
marciapiede un uomo anziano e anche poco abbiente ha ballato tutto il
tempo che siamo rimasti a bere la nostra birra. Ballava senza sosta:
era felice; era lì solo per ballare ed era contento di poterlo fare.
Che meraviglia!
Nelle ore notturne i
ballerini invadono anche la strada tanto da rendere il passaggio
delle auto difficoltoso. I camerieri ti lasciano le bottiglie vuote
sul tavolo e quando chiedi il conto te le vengono a contare, se non
hai spazio sul tavolino, non c'è problema : ti portano una cassa
vuota da riempire.
Ci siamo fermati a
mangiare un perro caliente (hot dog) gigantesco prima di andarci a
buttare nel ritmo della salsa cubana.
Il locale molto carino,
con musica dal vivo, ospitava un sacco di persone molto eleganti e di
tutte le età. Ma perché Diana non ci hai detto che era un posto
elegante?
Tra tutti questi
elegantoni, anche i camerieri lo erano, io con la mia maglietta a
righe, i leggins e le scarpe da ginnastica sembravo la lavapiatti,
forse anche la lavapiatti era più elegante di me.
Per fortuna con la musica
a tutto volume, gente che ballava e le luci basse hanno fatto sì che
nessuno ci facesse caso. Spero!
Dopo la notte salsera il giorno seguente ci siamo diretti al vulcano Totumo, che si trova sulla strada che da Barranquilla porta a Cartagena. È un vulcano in miniatura alto poco più di due piani che erutta fango. In cima ha una vasca naturale di fango che, a detta dei locali, contiene più di cinquanta elementi naturali con effetto terapeutico.
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_4URjy2yQsBMQ3naiJFufNwbOs8Rl8XN7S9d4oNMyk2r1phVtifNgRQ-xNbSXTN5FljQRNLGqxIwTtnZKfbUriKWRG1ZprThpAXqgRtfVmaYeNhFx8VwF8XQX3VCD0qI91kBZu9FbmB7i/s200/DSC_0026.JPG)
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi3lIhqAsAZ9_5mjbLxY4s4nPec78JbCPmlRBXP4DyJd8_YXS4qiHONdgcrCdLRN9s8eTsnHe_9od6a95kWlFCLv0mblQogUD7AEIY3baXt5yvA0ikfWIo77TtNRPVvP0SP4W8CJiPDXOq6/s200/803730759_64092.jpg)
Sarà che non ne avevo
voglia di infangarmi, non sapevo se avrei potuto fare la doccia prima
di prendere l'aereo per Bogotà, sarà perché non ero ben
organizzata con i cambi o sarà perché mi avevano appena detto che
mi avrebbero risciacquato con l'acqua della laguna lasciata scaldare
al sole in bidoni di latta , ho preferito non beneficiarne; mi sono
limitata a fotografare i miei compagni di viaggio che goffamente si
muovevano nel fango.
Una scaletta artigianale
di fango e legno ti permette di arrivare in cima, dove proprio sulla
bocca c'è questa piscinetta di fango. Non ha fondo e ogni tanto
delle bolle d'aria, gorgogliando dal fondo del vulcano, salgono in
superficie provocando le risa isteriche dei bagnanti.
Barranquilla al di là
del famoso Carnevale non ha molto altro da offrire, ma se capita una
fermata a Barranquilla si può sfruttare al meglio la visita per
conoscere la gente, la musica, i balli, il cibo.
I balli caratteristici di
Barranquilla costa sono la cumbia, il porro e il mapale.
Il porro originariamente
era ballato dagli schiavi di colore che danzavano intorno ad un
tamburo di forma tronca chiamata Porro. Esistono due versioni del
porro, determinate dal modo di suonare il tamburo: il porro Palitao o
Gaita con ritmo lento e il porro “El Tapao” o Puya.
Il mapale è un ballo di
origine africana, tipico della zona del rio Magdalena. Nasce come
ballo dei lavoratori che danzano al ritmo di tamburi, canti e battito
di mani; con il tempo si è trasformato diventando la
rappresentazione dell'incontro erotico tra l'uomo e la donna. Ecco
che il mapale moderno ha un ritmo accelerato caratterizzato da passi
corti, battito di mani e dal movimento simultaneo di petto e bacino.
Si dice che è ispirato ai movimenti all'omonimo pesce, molto comune
in queste zone, quando viene tirato fuori dall'acqua.
Per strada può capitare
anche di fermarsi ad ascoltare una banda papayera. Sono piccole bande
popolari formate da strumenti come bombardino,
trombone, trombetta, clarinetto, tamburelli, bombo che suonano
musiche del carnevale.
Se invece si è ispirati
e invasi da un attacco improvviso di romanticismo si può optare per
la serenata. Come tantissimi anni fa qui è ancora il modo migliore
per esprimere l'amore alla propria amata. Nella piazza adiacente al
vecchio stadio ci sono ancora i suonatori di serenata che puoi
assoldare per avere la tua serenata.
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhX_swdsSFXZuSk9LUNLWDmlHOL8r8T503I7CQTDSp7rWlPHh8U5fBdgRhMSPWzcxC7BnDyj5SuFWon3x0Ec3IOPaY6UIvryM9J78NLUwSmcvA1ncdGp0mAFx1N8vqvnQo4ySa-AvHRWe8H/s200/20160923_220911.jpg)
Altro locale tipico e
vivace, anzi carnevalesco è il CUCAYO, oltre a vivere un’
esperienza festosa partendo dai coloratissimi arredamenti, è
possibile assaporare i piatti tipici della zona come il succo di
corozo, ila cayeye, i chicharrones e la butifarra.
Il corozo è il frutto di
una pianta che cresce nella zona, sono chicchi rossi abbastanza
grossi e dal sapore un po' acidulo da cui si ricava un succo buono e
rinfrescante.
Il cayeye è ottenuto
dalla purea di guineo, un tipo di banana verde che non è il platano,
viene soffritto con cipolla e aglio, a cui si aggiunge il suero,
latte fermentato tipico della zona. E' servito con formaggio costeño
grattugiato: è squisito!
I chicharrones sono
pezzetti di pelle di maiale o di pelle e carne di maiale fritti. Sono
croccanti e profumati. Almeno uno è da assaggiare, infatti io più
di uno non riesco a mangiarne.
La butifarra, ha origini
spagnole, più precisamente della Cataluña, ma
in Colombia ha una sua propria preparazione in particolare della
città di Soledad, una piccola cittadina alle porte di Barranquilla.
Il piatto è composto da trippa di maiale tritata con pancetta,
zucchero di canna, salsiccia, sale e spezie. Diciamo che questo ha un
sapore un po' particolare...
Capita invece che per
strada ti vendano la galleta griega, una cialda sottile arrotolata in
un cono da mangiare con una gelatina zuccherosa di corozo. Squisite.
La cucina barranquillera
vanta anche diverse preparazioni di pesce: al forno, alla griglia,
alla piastra e, ovviamente, fritto. Ci sono diverse varietà di
pesce: la mojarra, bagre, pescado sierra, pargo, robalo tutti pesci
tipici delle acque calde dei Caraibi.
Insomma buoni motivi ci
sono per approfittare della calorosa accoglienza dei barranquilleros.