Villa de Leyva
È una città colombiana del dipartimento di Boyacá ed è stata riconosciuta come monumento nazionale nel 1954.
E'
un gioiellino incastonato tra le vette della cordigliera orientale,
con paesaggi differenti tra loro che vanno dall'altopiano solcato dai
fiumi Sutamarchán, Sáchica y Cane che confluiscono nel fiume Moniquirá,fino alla
zona desertica.
Questa
città è famosa perché conserva la sua architettura in stile
coloniale. La grande piazza centrale è attorniata da edifici di
quest’ epoca, tutti su due piani con balconcini e terrazze e muri
intonacati di bianco. Ci si può fermare in uno dei locali sotto i
portici o dentro i minuscoli bar e sbirciare dalla porta il passeggio
in piazza mentre si sorseggia un caffè o una cioccolata.
Il
clima è piacevole, primaverile tutto l'anno.
Questo
romanticismo è turbato dalla difficoltà di camminare nelle viuzze
del centro.
Il
problema è che su questi ciottoli non è facile camminare sono di
dimensioni differenti con solchi di varia profondità tra l'uno e
l'altro. Attenzione! Non è possibile camminare e guardarsi attorno
perché si rischia di cadere o slogarsi una caviglia.
Mi
sono chiesta infatti se le ragazze di qui indossano scarpe i
tacchi... non ne ho vista neanche una: anche per gli abitanti il
ciottolo è rischioso …
Oltre
agli ottimi ristoranti della città i dintorni offrono varie
tipologie di attività. Si può andare a cavallo, fare un'escursione
alla laguna Iguaqué,
o fare un giro in bicicletta o su un quad per le strade polverose
nelle campagne che circondano la città.
La
laguna di Iguaqué è un parco naturale santuario della flora e della
fauna. Per raggiungere la laguna di Iguaqué occorre fare una bella
camminata a piedi per il bosco, è una vera e propria escursione di
difficoltà media che termina alla laguna: un lago naturale che
custodisce il segreto della vita, secondo la leggenda del popolo
indigeno dei Bachue.
Si
dice che il paesaggio è molto bello però occorre arrivare presto la
mattina perchè fanno entrare solo un numero determinato di persone
e, se fate come noi che vi perdete per raggiungere l'entrata del
parco, non potete più entrare.
A
15 km dalla città è possibile visitare le cascate della Periquera.
E' alta 15 metri ed è seguita da altre 6 cascate più piccole. Il
nome Periquera si deve al fatto che nella zona venivano coltivati
alberi con frutti deliziosi amati dai pappagalli. Alcuni punti però
della cascata sono chiusi perché, purtroppo, spesso si sono
verificati incidenti anche mortali perché gente incauta ha tentato
di sfidare la cascata.
Nei
dintorni della città è possibile visitare anche i pozos azules.
Sono pozzi artificiali che cambiano colore con il tempo e se c'è il
sole sono di un azzurro profondo. Si trovano nella zona desertica e
sono circondati da un bosco di pini. Il colore è dato dai minerali
contenuti nell'acqua e non è permesso fare il bagno. Si raccomanda
di visitarli in una bella giornata assolata, altrimenti non hanno
nulla di interessante.
Nei
dintorni si trova anche El Infiernito, un osservatorio astronomico
costruito dal popolo indigeno dei muisca. Il sito è formato da
innumerevoli pietre poste verticalmente al terreno e disposte secondo
i punti cardinali. Una delle interpretazioni è che questo luogo
rappresentava il centro cerimoniale dove la famiglia Muisca si
connetteva con il cosmo.
Vicino
a Villa de Leyva ci sono altre città interessanti:
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghFTs2AyBpnFsrascysZikqSIlFMEI7SbxXs56ssIBm8hMnAbfnlt_ImZJdBZQf0Omy7uUHsy1WjARx0luFIRKgXTws-s0BjBi9t0D2G0qkgm4G-RLWvA-gtbCrXzOb3Jsur9O3RF7zOUG/s200/803716008_113854.jpg)
Direi
che è un'ottima sosta per il pranzo.
Raquirá
è un
paese famoso per la lavorazione della terracotta, meglio definita
come la capitale colombiana della terracotta. La piazza dove si
affaccia la chiesa è contornata da grandi statue di terracotta che
rappresentano persone nella loro la vita quotidiana, e tutto intorno
ci sono tanti negozi multicolori di artigianato che vendono
terracotte di tutti i tipi: statue, oggetti per la cucina, pentole,
soprammobili. Ma non solo: in questi negozi, che vendono tutti più o
meno le stesse cose e ne sono stracolmi, si trovano anche borse,
amache, ceste, poncho, gioielli o decorazioni in legno. Oltre ai
negozi ci sono i veri e propri laboratori di vasai dove è possibile
assistere al processo di produzione o fare il proprio vaso di
terracotta.
Tunja è
un centro universitario ed è il capoluogo del dipartimento di
Boyacá. Questa cittadina ospita diverse chiese, con le decorazioni
tipiche della Spagna cristiana tra i secoli XII e XVI, caratterizzate
da influenze islamiche come dimostrano i tipici soffitti a
cassettoni, e diverse residenze dell'epoca coloniale. Queste
residenze conservano ancora soffitti colorati con immagini bizzarre
che combinano motivi provenienti da diverse culture: scene
mitologiche, figure umane, animali, piante o stemmi. Una di queste è
appartenuta al notaio Juan De Vargas che possedeva una biblioteca
dove conservava libri delle diverse culture europee,
sull'architettura, sulla natura e sulla religione e si pensa che i
pittori si inspirarono alle illustrazioni di questi libri per le
decorazioni dei soffitti delle case. Dato che le illustrazioni erano
in bianco e nero i colori vivaci sono il frutto della fantasia degli
artisti stessi.
Un luogo di interesse storico è il Ponte de Boyacá. Si trova sulla strada che da Tunja porta a Bogotà. E' un enorme monumento che celebra la vittoria in questa zona dell'esercito di Simón Bolívar, il 7 agosto del 1819, contro le truppe spagnole. Il monumento è una scultura di 18 metri sormontata dalla statua del condottiero e attorniata da cinque angeli che rappresentano i cinque paesi così detti bolivarianos: Venezuela, Colombia, Ecuador, Perù e Bolivia. Anche se si fa riferimento al ponte dove fu combattuta la battaglia, oggi il ponte non esiste più.
Sulla
strada per Bogotà si incontra anche la cittadina di Ventaquemada,
famosa per la produzione delle"Arepas"
Boyacenses. L’ arepa in questa
zona viene preparata con farina di mais giallo, zucchero, formaggio
fresco e burro. Sono squisite.
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