martedì 4 ottobre 2016

Metti un fine settimana a Barranquilla, al caldo, con i piedi nel mar dei Caraibi...

Barranquilla 



Barranquilla è una città della costa che si affaccia sul mar dei Caraibi ed è famosa per il suo carnevale secondo, in America Latina, solo a quello di Rio.
Non ha altre attrazioni particolari, tutto in effetti ruota attorno al Carnevale, quindi per il resto dell'anno è una città portuale, tranquilla ma comunque trafficata considerando che è la città più grande della costa e che vanta uno dei porti più importanti della Colombia.

Il carnevale si svolge in 4 giorni prima del mercoledì delle ceneri. Anche se di fatto i giorni sono molto di più perché c'è il precarnevale con l'incoronazione della regina, la guacherna una sfilata notturna, il carnevale dei bambini e la lettura del bando.
La maschera tipica è Marimonda. Agli inizi rappresentava il barranquillero burlone e di poche risorse. Per infastidire l'alta società un barranquillero creò un travestimento con abito fatto di toppe, maglia e pantaloni alla rovescia, la maschera con un gran naso fallico, delle grandi orecchie ed un fischietto scandaloso che ridicolizzava i ricconi della città.
Oggi la maschera rappresenta una persona giocosa e burlona.
Il carnevale comincia il sabato, è la Batalla de las flores, con la sfilata dei carri e dei ballerini capeggiata dal carro della regina del carnevale. La regina, eletta annualmente dalla giunta direttiva dalla fondazione del carnevale (Fundación del carnaval de Barranquilla), deve presidiare il carnevale e fare in modo che venga rispettata l'unica legge ammessa del carnevale “ballare e godere fino a che il corpo lo sopporti”.
Il secondo giorno, la domenica, è la parata del folclore e della tradizione dove sfilano solo i ballerini che danzano, a piedi nudi sull'asfalto cocente, i balli della tradizione.
Il terzo giorno è il giorno della “parata fantasia” dove abiti di piume coloratissimi sfilano insieme ai carri. Qui si mischiano alla tradizione balli nuovi o di altri paesi come la samba, il reggaton e la musica elettronica.
Il quarto giorno è il giorno del funerale di Joselito Carnaval che simbolizza la fine delle festività. Si dice che Joselito Carnaval resuscita il sabato del carnevale e muore l'ultimo giorno, stanco e ubriaco per risuscitare nuovamente l'anno successivo al prossimo carnevale.
Migliaia di persone accorrono qui per il carnevale e dal pomeriggio fino al mattino la gente si scatena tra musica, balli e bevute incontrollate. Si dice che i costeños sanno come ci si diverte.
Il prossimo anno potrebbe essere una meta da tenere in considerazione!!! Anche se occorre prenotare già ora vista la grande affluenza che richiama il carnevale.

Tra i personaggi famosi nati in questa città viene ricordata Shakira che poco tempo fa con Carlos Vives ha girato proprio qui il video del tormentone dell'estate “La Bicicleta”. Tra i posti che si vedono nel video c'è anche la nuova parte della passeggiata lungo il fiume che è stata costruita nell'ultimo anno. L'obiettivo è di sfruttare e risanare un'area abbandonata della città. E' molto carina ed è piacevole quando c'è un po' di vento, anche se c'è ancora molto lavoro da fare.

Barranquilla non poteva che essere una delle nostre mete per una gita che è stata comunque interessante perché fatta con una barrinquellera DOC, non famosa come Shakira, ma perfetta come guida.

Siamo partiti da Bogotà il venerdì sera, per la cronaca da Bogotà con l'aereo si impiega un'ora e mezza circa.
Come sempre il cambio di temperatura è notevole: si passa dalla fresca Bogotà alla caliente Barranquilla.
Se siete fortunati potete godere di un clima caldo ma ventilato con la favolosa briza tipica della città. Peccato che la sera prima del nostro arrivo avesse piovuto e il caldo con la brezza piacevole si era trasformato in caldo afoso e umido. La solita fortunata! Chi mi conosce sa qual è il mio livello di sopportazione del caldo, figuriamoci con afa. Comunque non sto esagerando perché anche i locali che sono abituati al caldo erano abbastanza “accalorati” e se un locale ti dice che hace mucho calor es porque hace mucho calor” è veramente caldo.

Barranquilla è stata edificata lungo il rio Magdalena, uno dei principali fiume della Colombia, lungo 1538 km e che nasce nella cordigliera centrale delle Ande. Percorre quasi tutto il paese da sud a nord.



Una delle cose particolari, visto che la città non ha una rete di raccolta dell'acqua piovana, è che ha alcune strade che letteralmente si allagano, il livello di acqua arriva ad un'altezza tale che non è possibile spostarsi con alcun mezzo. Le strade interessate dagli arroyos (così si chiamano) si notano dal fatto che hanno dei marciapiedi altissimi. Non ci credevo ma è davvero così, i barranquillores però nella loro attitudine tutta costeña (cittadini della costa) con tutta calma e tranquillità alla domanda come fate a spostarvi, rispondono che aspettano che le strade siano nuovamente percorribili. 
In fondo...che problema c'è!?!?


La pioggia come ben si sa in un clima tropicale non porta solo umidità ma consente il proliferare di insetti odiosi come le zanzare.
Anche in questo caso chi mi conosce sa quanto io sia amata dalle zanzare, e infatti d'estate a tutti piace starmi vicino non solo per la mia frizzante simpatia ma anche per la capacità di attrarre le zanzare fungendo da zampirone.

Siamo stati ospitati in una finca (casa di campagna) appena fuori città, non ho fatto in tempo di scendere dalla macchina con aria condizionata e sorprendermi del caldo afoso che letteralmente una nuvola di zanzare mi ha completamente ricoperta. Ovviamente avevo il repellente antizanzare a portata di mano e, mentre lo cercavo disperatamente nella borsa tentando di scacciarle via muovendomi come posseduta, queste hanno banchettato a volontà.
Dopo essermi cosparsa di litri di repellente finalmente ho potuto ammirare la casa.

La casa stuccata riluceva alla luce delle lampadine e si rifletteva nella piccola piscina; dalla terrazza si godeva il paesaggio dove al buio si vedevano le luci delle strade del piccolo golfo.
La costruzione è su un piccolo piano della collina dove sorge il pueblo de El Morro, piccolo agglomerato di semplici casette basse circondate dalla strada in terra battuta con tanto di chiesetta e piazzetta, che alla bisogna si trasforma in un campo da calcio, sport preferito dei colombiani.
Le rotondità della collina sono state appianate e sono stati eretti muri di contenimento a ridosso della casa. Tutto costruito a mano, pietra dopo pietra e mattone dopo mattone, dal mastro Norberto abitante del posto e eletto custode-tuttofare della finca.
Norberto è un ometto tutto nervi e muscoli, con la carnagione scura e lineamenti duri ma sempre sorridente e gentile.
Il mattino seguente dopo essermi cosparsa nuovamente di repellente, mentre tutti dormivano mi sono goduta il paesaggio da un'amaca sulla terrazza sorseggiando un ottimo caffè costeño.
Non si sa bene dove siano le piantagioni di caffè sulla costa, ma, a detta di Diana, la nostre ospite nonché guida, è puro caffè costeño.

Se fa così tanto caldo in una città di mare dove si va? Al mare!!!

La spiaggia di questa costa, a differenza di quella che si trova più a Nord nei pressi del parco Tairona, è scura quindi l'acqua non offre quelle gradazioni azzurre tipiche da cartolina dei Caraibi, dove sembra di nuotare in un piscina, ma è comunque pulita e calda. Noi siamo andati sulla striscia di costa a sud della città, località di Puerto Velero. Una lingua di terra e sabbia che si allunga e curva sul mare formando un piccolo golfo. Proprio quello che ammiravo dalla terrazza sorseggiando il caffè.
C'era un po' di vento che rendeva l'afa sopportabile e ci siamo sistemati sotto una delle capanne costruite con pali in legno e ricoperte di foglie di palma. 



Abbiamo pranzato con dell'ottimo pesce fresco alla piastra, pescato la mattina dai pescatori della zona.
Delizioso.
Anche se i locali affermano che il miglior modo di cucinare il pesce è fritto perché ha più sapore... (su questo continuano a non convincermi) che c'è di meglio di un pesce alla brace senza fronzoli? … de gustibus...
Dopo pranzo, ci ha sopraffatto la stanchezza forse perché la sera prima ci siamo persi in chiacchiere, fino alle 4 del mattino, sulla ormai gettonatissima terrazza bevendo birra gelata, o forse perché le piña colada sorseggiate come aperitivo, squisite, avevano fatto effetto.
Dopo la pennichella, sistemati alla bene e meglio chi su un'amaca, chi su un lettino, chi su una sedia, ormai a pomeriggio inoltrato abbiamo raccolto le nostre cose per far ritorno alla finca e prepararci per la serata di salsa.

Come in tutta la Colombia non c'è rumba se non si balla.

Per evitare l'attacco delle zanzare in uscita dall'auto abbiamo deciso di cospargerci di repellente in auto... non è stata una grande idea perché non essendo sincronizzati nelle aperture delle portiere le zanzare hanno attaccato i più lenti … tra cui io.
Che molestia! Sono riuscite a trovare spazi in cui non avevo diligentemente cosparso di liquido ...


Prima di buttarci nella rumba abbiamo fatto un giro nel trafficato centro della città e ci siamo fermati a bere una birra rinfrescante al bar “la Troja”.
E' un locale tipico della salsa, una vera istituzione a Barranquilla: una targa lo definisce il patrimonio culturale e musicale dell'umanità. Nel locale vengono servite solo bevande, principalmente birra, e la musica della salsa è ad altissimo volume. Puoi alzarti e ballare da solo o in coppia tra i tavoli o anche per strada fino al mattino.
Così dietro di noi sul marciapiede un uomo anziano e anche poco abbiente ha ballato tutto il tempo che siamo rimasti a bere la nostra birra. Ballava senza sosta: era felice; era lì solo per ballare ed era contento di poterlo fare. Che meraviglia!
Nelle ore notturne i ballerini invadono anche la strada tanto da rendere il passaggio delle auto difficoltoso. I camerieri ti lasciano le bottiglie vuote sul tavolo e quando chiedi il conto te le vengono a contare, se non hai spazio sul tavolino, non c'è problema : ti portano una cassa vuota da riempire.

Ci siamo fermati a mangiare un perro caliente (hot dog) gigantesco prima di andarci a buttare nel ritmo della salsa cubana.
Il locale molto carino, con musica dal vivo, ospitava un sacco di persone molto eleganti e di tutte le età. Ma perché Diana non ci hai detto che era un posto elegante?
Tra tutti questi elegantoni, anche i camerieri lo erano, io con la mia maglietta a righe, i leggins e le scarpe da ginnastica sembravo la lavapiatti, forse anche la lavapiatti era più elegante di me.
Per fortuna con la musica a tutto volume, gente che ballava e le luci basse hanno fatto sì che nessuno ci facesse caso. Spero!

Dopo la notte salsera il giorno seguente ci siamo diretti al vulcano Totumo, che si trova sulla strada che da Barranquilla porta a Cartagena. È un vulcano in miniatura alto poco più di due piani che erutta fango. In cima ha una vasca naturale di fango che, a detta dei locali, contiene più di cinquanta elementi naturali con effetto terapeutico.


Sarà che non ne avevo voglia di infangarmi, non sapevo se avrei potuto fare la doccia prima di prendere l'aereo per Bogotà, sarà perché non ero ben organizzata con i cambi o sarà perché mi avevano appena detto che mi avrebbero risciacquato con l'acqua della laguna lasciata scaldare al sole in bidoni di latta , ho preferito non beneficiarne; mi sono limitata a fotografare i miei compagni di viaggio che goffamente si muovevano nel fango. 
Una scaletta artigianale di fango e legno ti permette di arrivare in cima, dove proprio sulla bocca c'è questa piscinetta di fango. Non ha fondo e ogni tanto delle bolle d'aria, gorgogliando dal fondo del vulcano, salgono in superficie provocando le risa isteriche dei bagnanti.

Barranquilla al di là del famoso Carnevale non ha molto altro da offrire, ma se capita una fermata a Barranquilla si può sfruttare al meglio la visita per conoscere la gente, la musica, i balli, il cibo.

I balli caratteristici di Barranquilla costa sono la cumbia, il porro e il mapale.
Il porro originariamente era ballato dagli schiavi di colore che danzavano intorno ad un tamburo di forma tronca chiamata Porro. Esistono due versioni del porro, determinate dal modo di suonare il tamburo: il porro Palitao o Gaita con ritmo lento e il porro “El Tapao” o Puya.
Il mapale è un ballo di origine africana, tipico della zona del rio Magdalena. Nasce come ballo dei lavoratori che danzano al ritmo di tamburi, canti e battito di mani; con il tempo si è trasformato diventando la rappresentazione dell'incontro erotico tra l'uomo e la donna. Ecco che il mapale moderno ha un ritmo accelerato caratterizzato da passi corti, battito di mani e dal movimento simultaneo di petto e bacino. Si dice che è ispirato ai movimenti all'omonimo pesce, molto comune in queste zone, quando viene tirato fuori dall'acqua.

Per strada può capitare anche di fermarsi ad ascoltare una banda papayera. Sono piccole bande popolari formate da strumenti come bombardino, trombone, trombetta, clarinetto, tamburelli, bombo che suonano musiche del carnevale.

Se invece si è ispirati e invasi da un attacco improvviso di romanticismo si può optare per la serenata. Come tantissimi anni fa qui è ancora il modo migliore per esprimere l'amore alla propria amata. Nella piazza adiacente al vecchio stadio ci sono ancora i suonatori di serenata che puoi assoldare per avere la tua serenata.

Altro locale tipico e vivace, anzi carnevalesco è il CUCAYO, oltre a vivere un’ esperienza festosa partendo dai coloratissimi arredamenti, è possibile assaporare i piatti tipici della zona come il succo di corozo, ila cayeye, i chicharrones e la butifarra. 

Il corozo è il frutto di una pianta che cresce nella zona, sono chicchi rossi abbastanza grossi e dal sapore un po' acidulo da cui si ricava un succo buono e rinfrescante.
Il cayeye è ottenuto dalla purea di guineo, un tipo di banana verde che non è il platano, viene soffritto con cipolla e aglio, a cui si aggiunge il suero, latte fermentato tipico della zona. E' servito con formaggio costeño grattugiato: è squisito!
I chicharrones sono pezzetti di pelle di maiale o di pelle e carne di maiale fritti. Sono croccanti e profumati. Almeno uno è da assaggiare, infatti io più di uno non riesco a mangiarne.
La butifarra, ha origini spagnole, più precisamente della Cataluña, ma in Colombia ha una sua propria preparazione in particolare della città di Soledad, una piccola cittadina alle porte di Barranquilla. Il piatto è composto da trippa di maiale tritata con pancetta, zucchero di canna, salsiccia, sale e spezie. Diciamo che questo ha un sapore un po' particolare...

Capita invece che per strada ti vendano la galleta griega, una cialda sottile arrotolata in un cono da mangiare con una gelatina zuccherosa di corozo. Squisite.

La cucina barranquillera vanta anche diverse preparazioni di pesce: al forno, alla griglia, alla piastra e, ovviamente, fritto. Ci sono diverse varietà di pesce: la mojarra, bagre, pescado sierra, pargo, robalo tutti pesci tipici delle acque calde dei Caraibi.

Insomma buoni motivi ci sono per approfittare della calorosa accoglienza dei barranquilleros.